Le lenti fotocromatiche sono lenti che, esposte a radiazioni UV o luce solare in genere, avviano una reazione chimica reversibile e si scuriscono. Una volta che l’irradiazione di luce o raggi uv scompare ritornano gradualmente allo stato iniziale di trasparenza.
Queste lenti proteggono dai raggi UV e dal riverbero solare come gli occhiali da sole, sebbene non possano sostituirli in tutte le situazioni.
Le lenti fotocromatiche, quando non esposte a raggi UV, risultano essere molto chiare sebbene non come le lenti trasparenti classiche; la differenza tuttavia è minima e poco percettibile con le lenti delle nuove generazioni, che allo stato chiaro hanno una leggera dominante di colore residuo.
Le lenti fotocromatiche quando vengono esposte alla luce del sole e di conseguenza ai raggi UV subiscono da parte delle sostanze al loro interno una reazione chimica che fa “aprire” le molecole dei materiali fotosensibili e ciò fa scurire le lenti tanto più è forte l’energia degli UV che le colpisce, quando il livello di energia della radiazione UV diminuisce o non è presente radiazione UV, come quando il portatore degli occhiali entra in un ambiente interno, le molecole dei materiali foto-sensibili si richiudono nuovamente, la lente si de-attiva e per la reazione chimica inversa ritorna gradualmente allo stato chiaro originale.
Le lenti fotocromatiche presentono una durata limitata del loro effetto che solitamente è di circa 4 anni dichiarati dopo il quale i materiali interni alle lenti perdono la loro sensibilità alla luce, sebbene negli ultimi anni le nuove lenti abbiano dimostrato una durata nettamente superiore smentendo questa “regola”